Non so da dove
e nemmeno il tempo
ma un silenzio cadde forte
sul deserto degli uomini,
greve e livido di pioggia
Dalla finestra ali purpuree
proruppero enormi in un cielo di sangue;
il fulmine lo tagliò in due:
grida di uomini al crepuscolo del mondo.
È l’uomo che muore dal mondo,
o è il mondo che muore con lui?
Quel cielo le soffocò con il suo sangue.
E rimase la terra,
la giostra immobile,
e la mela ribelle
e il sangue secco sulle spighe.
Non rimase nulla,
non il rimpianto,
non una lacrima,
Nemmeno il tempo di finire.