Nel cortile fiorito
c’è un bocciolo avvizzito.
E’ tenero, delicato,
eppure già segnato.
Ci insegnano che è la vecchiaia a inaridire,
il tempo ad appassire,
che la gioia e la spensieratezza
son tratti di fanciullezza.
Ma quel bocciolo appassito
è un presente inaridito.
Non è tripudio di forme e colori,
né dolcezza di buoni odori.
Somiglia a un volto scavato,
più che a un cielo stellato.
Quel fiore,
segno del dolore,
racchiude un vivo slancio all’amore:
un amore sconfinato verso ciò che è violato.
L’amore di un sorriso,
che rigeneri il paradiso,
il gesto di una carezza,
che ripari con dolcezza.
l’amore, che è forza tenace
per dar voce a ciò che tace,
l’amore, che allenti quella morsa,
che inchioda ogni nuova corsa.
Triste… ma colmo di speranza e di amore allo stesso tempo. Bella..