Il fiore più bello (infanzia violata) – SUSHUMNA

Nel cortile fiorito
c’è un bocciolo avvizzito.
E’ tenero, delicato,
eppure già segnato.

Ci insegnano che è la vecchiaia a inaridire,
il tempo ad appassire,
che la gioia e la spensieratezza
son tratti di fanciullezza.

Ma quel bocciolo appassito
è un presente inaridito.

Non è tripudio di forme e colori,
né dolcezza di buoni odori.

Somiglia a un volto scavato,
più che a un cielo stellato.

Quel fiore,
segno del dolore,
racchiude un vivo slancio all’amore:

un amore sconfinato verso ciò che è violato.

L’amore di un sorriso,
che rigeneri il paradiso,
il gesto di una carezza,
che ripari con dolcezza.

l’amore, che è forza tenace
per dar voce a ciò che tace,

l’amore, che allenti quella morsa,
che inchioda ogni nuova corsa.

1 commento

Lascia un commento

Invia Poesia o Racconto breve. Clicca qui!