La Foto

Copyright: Image by Freepik - Autrice Racconto: Carmela Romeo

Ho riletto quel messaggio. Il 15 giugno mi aveva scritto “Ciao Elena” con accanto un cuoricino. Sono passati diversi giorni e mi sono decisa a telefonargli superando il risentimento: utente non reperibile.

Il mio rapporto con Claudio era stato da sempre altalenante. Era un uomo gentile e premuroso, pieno di interessi, che condividevamo piacevolmente, ma spesso si irritava per futili motivi e dava il via a brutte litigate dopo le quali spariva per giorni.

«Ho un’altra donna, – urlava sulla porta – vado da lei!» Una stupida bugia per ferirmi.

Dopo qualche settimana riappariva come nulla fosse accaduto: «Stasera sei libera?» io ero sempre libera per lui.

Affettuoso e disposto a spiegare, si scusava per i suoi eccessi d’ira, affermava fossero dovuti a traumi infantili dai quali era uscito grazie alla presenza della nonna alla quale era affezionatissimo. Teneva la sua foto vicino al letto: la si vedeva mentre offriva cibo ad uno scoiattolo con una marionetta; un grande divertimento inventato per lui.

«Lei tiene lontani i miei incubi del passato» affermava Claudio.

Dopo il messaggio, nessuna telefonata. E Claudio non tornava. Questa volta stava passando troppo tempo.

Anche se non era mia abitudine andare a cercarlo dopo i nostri litigi, ero salita in auto e avevo fatto i cinquanta chilometri per arrivare a casa sua. Avevo suonato al campanello, senza risposta.

Tornando al parcheggio, ho sentito qualcuno che mi toccava la spalla: «Ciao, sei proprio tu, son felice di rivederti!».

Era Angela, la mia amica-nemica dei tempi della scuola. Non ci vedevamo da vent’anni. Ricordo che volevamo le stesse cose e ci rubavamo a vicenda persino amiche e primi amori: era un gioco doloroso, a volte vincevo io a volte lei.

Quando aveva cambiato città avevamo perso i contatti. «Sali da me che facciamo due chiacchiere, abito qui vicino, – mi propone con entusiasmo – sono tornata da qualche tempo, per stare con il mio compagno; una relazione burrascosa, con alti e bassi, ma piena di passione».

Il suo appartamento è molto accogliente, ricco di oggetti e foto. Il mio sguardo viene subito attratto da una fotografia posata tra due soprammobili: una vecchietta con una marionetta.. Quella foto!

Angela ha visto che la stavo osservando: «È la nonna del mio compagno. Le era molto affezionato.»

«Lui dove si trova ora?» ho chiesto stringendo i pugni con la voce che tremava per rabbia e delusione.

Lei ha abbassato gli occhi: «È morto il 16 giugno. Un aneurisma… – scoppia a piangere stringendo la foto al cuore – Le sorelle hanno lasciato a me molte cose sue, del resto sono stata il suo unico grande amore».

Questa volta abbiamo perso tutte due, penso.

L’ho abbracciata forte. Non ho rovinato la sua verità.

Avrò di che interrogarmi sulla mia.

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