L’Attrice

Copyright: Image by prostooleh on Freepik - Autrice Racconto: Carmela Romeo

Wanda sedeva tutto il giorno alla finestra, criticando acidamente fra sé e sé le signore che passavano in strada: “Come sono sciatte, io sì che vestivo con grande stile quando facevo l’attrice! Purtroppo poi sono invecchiata e mi hanno lasciata a casa, con una pensione che pare elemosina”.

Sconsolata, osservava le foto esposte sui mobili di casa che la ritraevano negli anni del successo. Ogni giorno lo stesso rito, interrotto solo dalla presenza di Denis, un ragazzino che andava ogni tanto a trovarla perché gli piaceva ascoltare quelle affascinanti storie di vita.

Un pomeriggio Denis si era presentato euforico con un dono che aveva confezionato in un laboratorio scolastico: «Guarda cosa ti ho portato! Una marionetta i-den-ti-ca a te!»

La vecchia era inorridita sentendosi paragonare a quel pupazzetto malconcio. Aveva comunque ringraziato sforzandosi di sorridere. In effetti, la marionetta non le assomigliava però le ricordava qualcuno, sì… era uguale a Ginetta, la cara amica morta da tempo.

Più tardi per reagire allo sconforto, disse al pupazzo: «Ginetta, sai che facciamo ora che sei tornata? Una bella passeggiata come ai vecchi tempi. Su, andiamo!»

Wanda era arrivata fino al parco, dove si era seduta su una panchina, con la marionetta al suo fianco. Dopo un po’ aveva notato uno scoiattolo muoversi nel praticello di fronte in cerca di cibo. «Che dici, Ginetta, la diamo una nocciola a questo curioso?»

«Sì, va bene» rispose la marionetta per voce di Wanda che imitava la voce della sua amica.

Tirò fuori dalla borsa il sacchetto di frutta secca, che mangiava per darsi energia, e pose un frutto fra le mani del pupazzo, poi lo tirò in piedi davanti a sé dicendo in un falsetto da signora snob: «Su, piccolo, vieni…» Lo scoiattolo, titubando parecchie volte, con degli avanti-indietro strategici, era infine riuscito a rubare la nocciola dalle rigide manine della marionetta. Wanda diede una voce simpatica all’animaletto, che disse: «Grazie Ginetta!»

La scena si ripeté più volte e alcuni passanti si fermavano ad osservare.

Davanti al pubblico, Wanda aveva aumentato l’enfasi mentre lo scoiattolo prendeva via via sicurezza.

Dopo un po’ Wanda concluse: «Ginetta, ora dobbiamo andare, prepari tu la cena?»

«Oh insomma, potresti prepararla tu per una volta, devo fare tutto io?» aveva replicato l’altra sedendosi repentinamente a terra con le mani sulla testa.

I presenti avevano applaudito. Nell’alzarsi, Wanda aveva accennato un inchino.

«Scusi, signora – aveva chiesto un bambino – domani ci sarà ancora uno spettacolo?» Il termine spettacolo aveva inorgoglito Wanda: «Certo, caro! Signori, vi aspetto domani alla stessa ora, grazie per l’attenzione e buon pomeriggio».

Da allora, ogni giorno Wanda si era impegnata a preparare sketch sempre più divertenti.

Dopo qualche tempo la novità di quella improvvisata burattinaia era arrivata all’Ufficio Cultura del Comune, che la contattò per inserirla nel programma di intrattenimento estivo.

Per accompagnarla nel parco, l’amministrazione comunale mandava un’automobile che secondo Wanda era identica alle auto lussuose dei bei tempi.

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