Potendo, essere, nostra terra
nel sollevare gli occhi su dorate
cime in altitudine.
Mi consegno a te, diletto vento,
che sai librarmi di ciondoli ricordi,
scusare i tristi giorni.
Mi consegno a te, segno di nuvola,
con intorno
i miei occhi accarezzino pensieri,
ovunque avanzino.
Li accolga il silenzio come parte
conte.
Mi consegno a te, sole,
hai vampa triste di felicità antica,
bellezza in spuma d’amore.
Mi consegno a te, erba esangue,
questo prato consiglio
scruti e deridi,
dei miti raggianti di affanno.
Che Fede è.
Mi consegno a te, spiga di grano,
che pieghi bionda speranza
e nel calore, porta un cammino.
Verso vite consegno a te, natura amata,
che tanti prima
hai sfiorato, stretto per mano, ricevuto.