La rana salta da un punto all’altro
Il suo balzare la mia mente emula
Trasuda dai pori l’ appiccicaticcio
Un viscido fuggire di qua e di la
Allora tornisco intorno a me, una sorda campana di vetro
Sarà forse un’ inutile difesa?
L’ ho imparato dalla vita
Poiché la mia purezza fu derisa e sfruttata, come un cencio imbevuto di schifezze
Non servirà ripulirlo o candeggiarlo
Certe ferite non si rimarginano
Vorrei tornare indietro ma, non posso
Nessun futuro é certezza
Non mi resta che il presente…
…Ma é già passato