Ascolteremo quella canzone rimandata
passeggeremo alla sagra d’autunno
ci sederemo sul molo all’imbrunire,
al chiosco mangeremo cosparsi dal fumo
coi bidoni, i tavolini e sedie di plastica nel prato
l’asciugamano spiegato nel sedile
un ricordo, senza chiedere il permesso,
si avvinghia
e ne trascina un altro.
Fulminea irrompe
la sensazione dell’inadempimento
non doversi più affannare l’indomani
per una dolce fatica che squagliata oramai non esiste più
della fu una piccola promessa di felicità.