Inizia la giornata,
l’unica cosa che mi concedo
è una tazza di tè.
La mattinata passa,
io non ho ancora toccato una briciola.
Finalmente è ora di pranzo.
“Mangio poco,così compenso
tutte le calorie che ho assunto ieri”,
penso .
Mi impongo di aspettare la cena,
ma l’impulso è troppo forte.
Decido di concedermi
un biscotto.
Mi prometto di limitarmi
a uno solo,
ma il mio corpo si muove
da solo.
Ingoio un dolce
dopo l’altro,
senza rendermene conto.
Ogni morso è veloce,
penso:” Tanto ormai ho rovinato tutto”.
Quando torna il silenzio
mi guardo attorno:
pacchi vuoti,
piatti sporchi,
io,piena di rimorsi.
Mi guardo allo specchio,
una parte di me pensa
di aver fatto una cosa umana,
l’altra mi dice “fai schifo”.
Il riflesso che vedo nello specchio
non sono io,ma
una montagna di colpe e rimorsi.
Ogni dolce è ancora lì,
ma oltre che nello stomaco,
nei fianchi,
sulle coscie,
sulla pancia.
Un eco rimbomba:
“perché l’hai fatto?”
“non avevi realmente fame”.
Mi prometto per l’ennesima volta,
davanti a quello specchio:
mai più.
Ma sappiamo entrambi che tornerò,
schifando me stessa dopo
averlo rifatto.