Il vento sussurra ai rami,
sussulta in echi arcani
sul palmo della mano
rivitalizzando secchi
semi di melograno.
Amore tu sei il vento
che m’alza, conduce lontano
nei giardini di luce,
la chiave della regale stanza
a custodire con devozione
la voce della verità.
Amore, mia gioia e condanna
afferri con struggente afflato
l’anima in pellegrinaggio.
Un bacio ti prego
prima che con la sabbia scompaia.
Molto bella, complimenti!
Molto bella e coinvolgente. Delicata e forte insieme. Quasi struggente in certi passi. Complimenti
Profonda e suggestiva poesia. Complimenti al poeta.
Carissimo Giuseppe grazie
Ciao Paola, Ti ringrazio. Un viaggio che coinvolge e spera nonostante.
Sembra quasi di sentirlo, il leggero crepitìo di questo vento che percorre delicatamente i rami, e poi man mano prende forza, fino a ridare vita a ciò che sembra non averne più (i “secchi/semi di melograno”), e poi addirittura divenire manifestazione d’amore. E, per suggellare questo amore, che diventa pellegrinaggio accanto al vento (e qui il senso del titolo della poesia, VENTI, al plurale, ad indicare il vento della natura, e il vento che smuove gli umori dell’anima, rappresentato dall’amore), l’implorazione di un bacio, prima che tutto si dissolva nella sabbia (il tempo? Come la sabbia in una clessidra?).
È bello vedere che, mentre noi tutti stiamo affogando nei pelaghi delle connessioni virtuali, qualcuno riesce ancora a donarci qualcosa di autentico; a restituirci quelle che sono le “vere connessioni”, i nostri sogni, i nostri desideri, le nostre passioni.
ciao Sergio,
Ti ringrazio tanto per il profondo commento che mi commuove e Te ne sono grato perchè, essendo un’autentica critica di chi è cultore e ottimo conoscitore degli attrezzi della poesia mediata dalla sensibilità del cuore, hai evidenziato quello che non vedevo e grazie a questo tuo nobile svelare mi sento più chiamato a seguire questo amore vero, per quanto a volte doloroso, che smuove connessione autentiche in una società troppo virtuale .
Te ne sono grato